lunedì 17 novembre 2008

Il dottore che da ripetizioni a Dr. House..

Sono in pochi a sapere che anche l’onnisciente clinico americano (il Dr. House) ha bisogno di un collega, eper di più italiano, che talvolta gli insegni il mestiere. Bisogna avere la pazienza di scorrere i titoli di codadel serial Dr. House - «Consulenza medica professor Massimo Codacci Pisanelli», si legge alla fine di ogni puntata.Ed eccolo qui, l’esatto opposto del dottor House. Sbarbato, affabile, educato, segaligno, tanto da sembrare, con i suoi 84 chili su un metro e 90 di statura, la controfigura giovanile di Pio XII. Il Policlinico Umberto I di Roma non ha niente del modernissimo Princeton Plainsboro teaching hospital inventato dalla Tv, benché fino a qualche anno fa fosse considerato il più grande ospedale del mondo per numero di posti letto, primato che oggi ha ceduto al Chris Hani Baragwanath hospital di Soweto, Sudafrica. Nella sala d’aspetto del dipartimento di chirurgia ci sono le panche di legno come sui treni di terza classe. Codacci Pisanelli, docente alla Sapienza, ha la stessa età del reparto in cui lavora, fondato nel 1958 dal professor Pietro Valdoni.

Specializzato in anestesia, rianimazione e chirurgia generale, conosce bene il tedesco, ma più ancora l’inglese e questo spiega perché l’abbiano arruolato come consulente scientifico del serial. Ha lavorato al St. Mark’s hospital di Londra e al Fatebenefratelli di Vienna; negli Stati Uniti ha frequentato il Roper St. Francis hospital di Charleston, Sud Carolina. La moglie Benedetta ha sangue americano nelle vene: il suo trisavolo era di Kansas City. «Si chiamava Bertrand Rockwell e da allora tutti i discendenti maschi portano questo nome», spiega il professor Codacci Pisanelli, mentre fa scorrere sul computer le foto dei figlioletti Bertrando, 5 anni, e Martina, 2. «Non pensavo che mi avrebbero fatto rimbambire», mormora trasognato il tenerone.


Lei non è come House, privo di affetti. «Vocazione di famiglia: siamo otto fratelli. Per la prima volta nessuno di noi fa il parlamentare. Mia bisnonna, Bianca Naldini di Firenze, rimasta prematuramente vedova di Luigi Codacci, sposò in seconde nozze Giuseppe Pisanelli, ministro di Grazia e Giustizia nei governi Farini e Minghetti. Io sono il quinto, ex aequo con Vito, avvocato, che è il mio doppione genetico: gemello monocoriale, stesso Dna. Solo le impronte digitali sono diverse. Unavolta che m’era scaduta la patente confesso d’aver usato la sua».


Ma lei lo vede «Dr. House»? «Non guardo mai la Tv. Mi limito a visionare i Dvd col sonoro in inglese, che mi vengono mandati dalla casa di doppiaggio. Controllo che House e gli altri medici non dicano bestialità. Complicatissimo, perché le parole devono corrispondere al movimento delle labbra».


Il dottor House toppa spesso? «Non direi. Una volta ha sbagliato il ciclo vitale della cisti da echinococco, che si trasmette dalla pecora al cane e dal cane all’uomo mediante l’ingestione di verdure contaminate da feci. Una patologia a volte mortale, piuttosto diffusa in Sardegna. Allo stadio larvale il parassita si annida nel fegato, dando origine a delle specie di uova che possono arrivare a 15 centimetri».


I suoi colleghi guardano il serial? «Buonaparte. Una volta la settimana vado a operare nell’ospedale di Spoleto e lìmi tocca discutere le scelte del dottor House col mio collega Enzo Ercolani, primario di anestesia e rianimazione, un critico attento e severissimo».


Ma che cosa capiranno i telespettatori di quei casi clinici ai limiti dell’assurdo? «Mi chieda piuttosto che cosa ne capiamo noi medici».


Il lessico di «Dr. House» è inavvicinabile. «Super tecnologico anche per me, lo confesso. Mi serve come ripasso. Non approfondivo le varie onde degli elettroencefalogrammi dai tempi dell’esame di neurologia. Tenga presente che nel mondo anglosassone il chirurgo non ha diritto al titolo di dottore o di professore. Anche oggi che siamo laureati, restiamo solo mister. Come i cerusici-barbieri dei secoli bui».


Ha mai suggerito di modificare i dialoghi? «Qualche battuta violenta l’ho fatta togliere. M’impressionò la lettera di protesta di una malata di sclerosi multipla, inviata a Sorrisi e Canzoni Tv, perché il dottor House aveva esclamato di una paziente: “Certo che sta messa proprio male!”. È terribile togliere la speranza».


Quanto la pagano per la sua consulenza? (...)


L'intervista, essendo troppo lunga da poter postare completamente (ben 5 pagine), potete finire di leggerla su questo link: http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=304864

1 commenti:

Ciao:-)
Che ne direste di lamentarvi un po' anche voi riguardo al continuo confondere i midollo 'spinale' con il midollo 'osseo'?
Io ho scritto tempo fa ai doppiatori che mi hanno assicurato l'assoluta irripetibilità dell'errore da parte loro.
Purtroppo nella puntata di staasera trasmessa da Italia 1 di nuovo si voleva trapiantare il midollo SPINALE, cosa terapeuticamente inutile per non dire pericolosissima.
Volete per favore chiedere voi al consulente MEDICO di porre rimedio a questo scempio della disinformazione?
Vi ringrazio gia da ora:-))
Paola

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